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La Repubblica di Weimar

La Repubblica di Weimar, fondata nel 1919 in Germania a seguito della sconfitta nella Prima Guerra Mondiale, affrontò numerosi problemi politici, economici e sociali durante il suo breve periodo di esistenza fino al 1933. Il Trattato di Versailles impose pesanti riparazioni economiche alla Germania, contribuendo a un clima di instabilità. La costituzione weimariana, pur avanzata per l'epoca, si rivelò fragile di fronte alle pressioni esterne e interne.

L'instabilità economica, caratterizzata dall'iperinflazione nel 1923, portò a una perdita di fiducia nella valuta e contribuì all'ascesa di movimenti estremisti come il Nazismo. La Repubblica di Weimar sperimentò anche diversi governi di coalizione instabili, spesso incapaci di affrontare le sfide economiche e sociali. L'omicidio del ministro delle Finanze, Matthias Erzberger, nel 1921, simboleggiò la violenza politica dell'epoca.

La cultura weimariana fiorì con l'emergere della scena artistica e intellettuale, nota come "Anni d'oro di Weimar". Tuttavia, questa effervescenza culturale coesisteva con un clima politico tumultuoso, con frequenti rivolte e tentativi di colpi di stato.

Nel 1929, la Germania fu colpita dalla Grande Depressione globale, aggravando ulteriormente la situazione economica e alimentando il malcontento sociale. Questo contesto favorì l'ascesa del Partito Nazionalsocialista di Adolf Hitler, che nel 1933 avrebbe posto fine alla Repubblica di Weimar, trasformandola in un regime totalitario.

i luoghi

Foto in bianco e nero dell'ingresso del Bauhaus

Identificato ormai come uno stile, il Bauhaus (così chiamato da Gropius) è stato in realtà una scuola attiva in Germania tra il 1919 e il 1933. Nasce infatti nel 1919, a Weimar, dall'unione della locale Accademia di Belle Arti con la Scuola di Arti Applicate, fondata nel 1906 dall'architetto Henri van de Velde. L’obiettivo originario del Bauhaus era ricucire la frattura tra l'arte, le arti applicate e l'artigianato: attorno ad una nuova concezione del Gesamtkunstwerk, l'opera d'arte totale, si sarebbe dovuta riunire “una nuova comunità di artefici, senza le distinzioni di classe che provocano un’arrogante barriera tra artigiano e artista”, come scriverà nell'aprile del 1919 Walter Gropius, primo direttore della scuola.

Foto della sedia caratteristica della Bauhaus; una struttura in metallo regge la seduta e lo schienale in tela scura. Un'innovazione totale, sia del metodo di insegnamento sia dei contenuti, caratterizzava un programma di studi di tre anni e mezzo, in un approccio caratterizzato dalla trasversalità delle Arti e delle produzioni: si partiva dall'acquisizione di pratiche artistiche e di nozioni sulle esigenze dell'uomo, per poi puntare alla questione della produzione industriale. Gropius proponeva un corso di studi alla cui base era il concetto di “interdisciplinarità”. Un corso propedeutico, o Vorkurs, inizialmente tenuto dal pittore Johannes Itten puntava a introdurre gli studenti in questo quadro di trasversalità disciplinare, liberandone così la creatività. Forme e colori primari, superfici e volumi, i materiali e la loro interazione: il percorso del Bauhaus si articolava poi in diversi laboratori che coprivano molteplici aree, dalla pittura e la scultura fino ai tessuti, ai metalli, agli arredi e al design grafico.

Diverse fasi dello sviluppo del Bauhaus corrisponderanno a diversi atteggiamenti rispetto a modalità di insegnamento e approccio verso la società, che gli storici assoceranno di volta in volta a influssi di correnti come l’Espressionismo. Nelle grandi sale del museo, l'archivio Bauhaus presenta la collezione più vasta del mondo che riporta alla luce tutte le caratteristiche e i dettagli della scuola: architettura, mobili, ceramica, metallo, fotografia, palco e lavori dal corso preparatorio e opere di vari artisti. L’idea di base era formare una nuova classe di artigiani-artisti, unendo la ricerca della forma estetica alla funzionalità pratica, sfruttando anche industria e tecnologia. L’obiettivo ultimo era realizzare oggetti di ogni tipo, sfruttando le varie discipline per arrivare a costruire «l’edificio del futuro». Foto del font Bauhaus

«Tutti noi architetti, scultori, pittori dobbiamo rivolgerci al mestiere. L’arte non è una professione. Non c’è alcuna differenza essenziale tra l’artista e l’artigiano, l’artista è una elevazione dell’artigiano»
Walter Gropius

L'edificio progettato da Martin Gropius che ospita l'Archivio/Museo del Bauhaus in Klingelhöferstraße a Berlino è in fase di ricostruzione e ampliamento, ma è possibile visitare la sua sede temporanea in Knesebeckstraße.

Credits
Ingresso del Bauhaus Museum a Dessau, Moritz Kindler, CC BY-SA 4.0, via Unsplash
Foto della sedia Bauhaus: Luistxo, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Foto del font Bauhaus: screenshot del font a cura degli studenti.