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Il terzo Reich

Il regime nazista e la Seconda guerra mondiale sono il risultato di un complesso intreccio di eventi che hanno avuto origine dalla fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918.

Il Trattato di Versailles, che impose pesanti riparazioni e condizioni umilianti alla Germania sconfitta, alimentò un forte risentimento e instabilità politica nel paese. In questo contesto, il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi (NSDAP) , guidato da Adolf Hitler, emerse come una forza politica significativa, sfruttando il malcontento per guadagnare popolarità e prendere il potere nel 1933.

Durante il periodo dal 1933 al 1939, la Germania attraversò un’epoca di profonde trasformazioni. Dopo aver ottenuto il potere nel 1933, Hitler, assunta la carica di cancelliere il 30 gennaio 1933, consolidò rapidamente il suo potere, eliminando ogni opposizione politica e istituendo un regime totalitario. Gli avversari politici vennero imprigionati, i sindacati sciolti e i partiti di opposizione proibiti. La libertà di stampa e di espressione vennero soffocate, con la creazione di un apparato di propaganda di stato controllato dal Ministero della Propaganda guidato da Joseph Goebbels.

A livello economico, il regime nazista implementò politiche volte a ridurre la disoccupazione e a rafforzare l’autarchia economica del paese. Questo includeva la promozione di lavori pubblici, la militarizzazione dell’economia e l’adozione di politiche di autarchia economica. La Germania iniziò anche a rafforzare il suo apparato militare in violazione delle disposizioni del Trattato di Versailles.

L’ascesa del nazismo portò anche all’intensificarsi dell’antisemitismo di stato. Nel 1935, vennero promulgate le leggi di Norimberga , che privarono gli ebrei dei loro diritti civili e li esclusero dalla cittadinanza tedesca. Le leggi limitavano il matrimonio e i rapporti sessuali tra gli ebrei e i non ebrei e istituivano una serie di restrizioni sulla loro partecipazione alla vita pubblica e professionale.

A livello internazionale, la politica estera nazista mirava a riaffermare la posizione della Germania sul palcoscenico mondiale. Occupata la Renania nel 1936, la Germania annesse l’Austria (Anschluss) e la regione dei Sudeti in Cecoslovacchia nel 1938; nel 1939 occupò il resto della Cecoslovacchia.

L’ invasione della Polonia il 1º settembre 1939 segnò l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, poiché provocò le reazioni della Gran Bretagna e della Francia, che dichiararono guerra alla Germania. La guerra si estese rapidamente con la blitzkrieg tedesca, che conquistò Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Francia entro il 1940. Nel 1941, la Germania invase l’Unione Sovietica, rompendo il Patto Molotov-Ribbentrop siglato nel 1939.

Questo evento portò l’Unione Sovietica a unirsi agli Alleati, un’alleanza che comprendeva la Gran Bretagna, l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti e altri paesi. Nel frattempo, il Giappone, in cerca di espansione nel Pacifico, intraprese azioni militari in Cina e nel Sud-est asiatico. L’attacco giapponese a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941 portò gli Stati Uniti a entrare nella guerra. La guerra nel Pacifico vide importanti battaglie navali e terrestri, incluse la battaglia di Midway e la campagna di Guadalcanal. Durante il conflitto, ci furono anche eventi cruciali come il massacro degli ebrei durante l’Olocausto, in cui milioni di persone furono perseguitate e uccise dai nazisti.

L’industrializzazione della guerra portò a cambiamenti sociali e tecnologici significativi, tra cui lo sviluppo dell’energia atomica, culminato negli attacchi atomici su Hiroshima e Nagasaki nel 1945, che portarono alla resa del Giappone. La guerra si concluse formalmente in Europa il giorno 8 maggio 1945 con la resa incondizionata della Germania nazista, mentre in Asia continuò fino al settembre 1945, con la resa del Giappone. La Seconda Guerra Mondiale ebbe conseguenze durature, tra cui la ridefinizione delle frontiere mondiali, la nascita delle Nazioni Unite e l’emergenza degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica come superpotenze mondiali.

i luoghi

Il campo di concentramento di Sachsenhausen , situato a nord di Berlino, è stato uno dei più sinistri luoghi di sofferenza e oppressione nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Costruito dal regime nazista nel 1936, Sachsenhausen è diventato un simbolo vivido degli orrori perpetrati durante il periodo dell'Olocausto. In questo articolo saggistico, esploreremo le origini del campo, le condizioni disumane che vi si trovavano e il significato storico di Sachsenhausen nella nostra comprensione della follia umana.

immagine ritraente gli interni di Sachsenhausen.

Origini e Struttura: Sachsenhausen fu uno dei primi campi di concentramento costruiti dal regime nazista. Situato vicino a Oranienburg, a circa 35 chilometri a nord di Berlino, il campo fu creato inizialmente per incarcerare prigionieri politici, principalmente comunisti e socialisti. Tuttavia, nel corso degli anni, il campo si trasformò in un luogo di morte e oppressione su vasta scala, con l'arrivo di ebrei, omosessuali, testimoni di Geova e altri gruppi perseguitati dal regime.

La struttura del campo era progettata per massimizzare il controllo e la repressione. Circondato da un alto muro di mattoni e filo spinato, Sachsenhausen era diviso in diverse sezioni, tra cui un campo di lavoro, un campo di prigionia preventiva, una zona per i prigionieri politici e un settore riservato ai prigionieri "irrecuperabili" che venivano sottoposti a esperimenti medici e uccisi. Il campo era sorvegliato da una forza di guardie SS brutali e spietate, che infliggevano una violenza sistematica e impunita sui prigionieri.

Condizioni disumane: Le condizioni all'interno di Sachsenhausen erano spaventose e disumane. I prigionieri erano sottoposti a torture, sevizie e umiliazioni costanti. Il lavoro forzato era una parte centrale del sistema del campo, con i prigionieri costretti a lavorare in fabbriche, cave di pietra e altre attività estenuanti. La malnutrizione, le malattie e le esecuzioni sommarie erano all'ordine del giorno.

Il campo di Sachsenhausen era anche il luogo di numerosi esperimenti medici atroci condotti su prigionieri. I detenuti venivano utilizzati come cavie umane per testare nuovi farmaci, metodi di sterilizzazione e altre pratiche mediche crudeli. Questi esperimenti causavano sofferenze inimmaginabili e spesso portavano alla morte dei soggetti coinvolti.

Significato storico: Sachsenhausen è diventato un simbolo vivido della barbarie e della violenza del regime nazista. Oltre 200.000 persone sono passate per il campo durante il suo funzionamento, e più di 30.000 prigionieri sono stati uccisi, torturati o sono morti per malattie e malnutrizione.

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Muro di recinzione: https://global.museum-digital.org/object/27597?navlang=de

Baracche: randreu, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

Il Jüdisches Museum situato nel cuore del distretto di Kreuzberg, lungo la Lindenstraße, venne disegnato e progettato da Daniel Libeskind e aperto il 9 settembre 2001. Libeskind denomina la sua opera “tra le linee”, quelle che hanno segnato il vissuto ebraico-tedesco: la linea dritta spezzata in segmenti si unisce a quella spigolosa.

Immagine del Jüdisches Museum di Berlino

La forma e lo stile rispecchiano una struttura concettuale complessa di caratteri cifrati, codici e temi filosofici. L’edificio, con la sua forma a zig-zag, evoca metaforicamente la tormentata storia del popolo ebreo dall’epoca romana ai giorni nostri: ricorda infatti unastella di David scalfita e spezzata. Gli angoli sono acuti e le finestre come piccole feritoie penetrano la facciata.

Se solitamente l’architettura tradizionale ha l’obiettivo di infondere sicurezza nello spettatore, con l’esperienza fisica del museo ebraico ci si immerge in una riflessione sul passato che non lascia speranze. Trattandosi di un museo di storia, e per di più della storia ebraica in Germania, lo spazio è stato concepito considerando il vuoto come assenza, la stessa assenza degli ebrei berlinesi. I vuoti, che si traducono fisicamente come “abissi”, rappresentano una frattura che non può essere rimarginata. Tutto rimanda a ferite, ad un passato travagliato. Si accede tramite il vecchio edificio della Corte d’appello prussiana, imbattendosi in una ripida scala che conduce a tre corridoi, ciascuno dei quali rappresenta un tema: l’Esilio, l’Olocausto, la Continuità.

Il primo evoca lo sradicamento continuo di certezze, luoghi. Rappresenta un richiamo alla speranza e alla pace. Il secondo è simbolo di sofferenza e inquietudine, richiamati dalla claustrofobia generata dalla Torre vuota che lo caratterizza. Il terzo, grazie a una scala che congiunge i livelli superiori, indica la continuità tra presente e futuro.

Il museo ebraico è qualcosa di più e di diverso: un luogo della commemorazione e del pensiero.

«L’idea era molto semplice. Il museo doveva essere costruito intorno a un vuoto che attraversa l’intero edificio. Da un punto di vista puramente fisico, della presenza degli ebrei non è rimasto molto, piccole cose, materiali d’archivio, testimonianze più di un’assenza che di una presenza. Dal mio punto di vista, questo vuoto che è parte integrante della cultura contemporanea di Berlino, deve essere reso visibile e accessibile» (Libeskind, AG).

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Avi1111 dr. avishai teicher, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

L'Olympiastadion, luogo centrale per le manifestazioni sportive di Berlino, è situato nel distretto occidentale di Charlottenburg-Wilmersdorf, il vecchio centro di Berlino Ovest. Lo stadio è stato costruito nel 1936 su commissione di Hitler e inaugurato da lui stesso, in occasione dei Giochi Olimpici svolti nella capitale tedesca. Progettato dai figli di March, Werner e Water, ispiratisi al teatro greco di Epidauro, fu realizzato sotto la supervisione diretta del Ministro degli Interni di Hitler.

immagine ritraente l'entrata dell'Olympiastadion.

I Giochi Olimpici di Berlino del 1936 rappresentano molto più di un evento sportivo di importanza mondiale: essi costituiscono un’occasione perfetta per la propaganda del Nazismo e della sua ideologia, provocando così un intenso dibattito all’estero. Nonostante la natura discriminatoria di molte delle regole dei Giochi del 1936, molti paesi decidono di parteciparvi. Il regime nazista mette in pratica anche politiche razziali che mirano a "purificare" e rafforzare la popolazione tedesca "ariana", tentando però di mascherarlo, rallentando il suo programma antisemita e le sue mire espansionistiche. Il regime sfrutta i Giochi per abbagliare molti tra gli spettatori e i giornalisti stranieri presenti, proponendo l’immagine di una Germania tollerante e pacifica.

Nonostante questo, il 1936 è stato l’anno del record di Jesse Owens , atleta afroamericano le cui quattro medaglie olimpiche fanno barcollare le teorie hitleriane sulla superiorità fisica della cosiddetta “razza ariana”.

Le olimpiadi del ‘36 e l’Olympiastadion sono i protagonisti del film celebrativo Olympia di Leni Riefenstahl , la quale aveva dedicato due anni al montaggio riuscendo a vincere la Coppa Mussolini alla 6° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 1938.

Olympia è diviso in due parti: la prima si intitola Festa di popoli, la seconda Festa di bellezza. Sono state però realizzate tre versioni, oltre che in tedesco, anche in francese e inglese, in parte diverse le une dalle altre per la lunghezza e il montaggio di alcune scene. Nonostante il legame della regista con il nazismo, nel 1955 Olympia è definito da un gruppo di registi di Hollywood come uno tra i 10 migliori film mai realizzati.

Le riprese dello stadio sono inusuali e innovative per il periodo: l’equipaggiamento sfrutta particolari espedienti, ad esempio montare le telecamere sulle rotaie o servirsi di pozzi per riprese subacquee. La regista riesce a realizzare tutto questo grazie ad alcuni privilegi che le erano stati concessi: usa le tecnologie più avanzate dell’epoca poiché disponeva di un budget molto alto per coprire le spese ed era aiutata da moltissimi esperti nel campo. Inoltre, le viene concesso di accedere a tutti gli eventi, privilegio che nessun altro regista aveva mai ottenuto.

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KK nationsonline, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Il Museo Topografia del Terrore è uno dei luoghi più importanti per la comprensione della storia del Terzo Reich e dei suoi crimini. Questo museo è costruito sul sito in cui un tempo si trovavano gli uffici principali delle organizzazioni naziste responsabili della repressione politica e della persecuzione delle minoranze durante il regime di Adolf Hitler.

 immagine ritraente l'entrata del Museo Topografia del Terrore

Il museo offre un'ampia esposizione di fotografie, documenti, testimonianze e reperti storici che narrano la storia del nazismo in Germania, con un'enfasi particolare sugli orrori perpetrati durante l'Olocausto. Gli edifici originali sono stati distrutti alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma la loro topografia è stata preservata e ora ospita questo museo che raccoglie un'importante raccolta di informazioni sulla storia del Terzo Reich.

I visitatori possono esplorare le mostre che documentano il periodo dal 1933 al 1945, con un focus sugli eventi, le personalità e le istituzioni che hanno contribuito all'ascesa e alla caduta del regime nazista. Il museo cerca di educare il pubblico sulle atrocità commesse durante quel periodo oscuro della storia e promuovere la riflessione sulle conseguenze di tali azioni.

Il Museo Topografia del Terrore è un luogo di importanza storica e educativa, che aiuta a ricordare le vittime del nazismo e a evitare che gli orrori del passato si ripetano. È un'istituzione che invita alla riflessione critica sulla storia e sull'importanza della difesa dei diritti umani e della democrazia.

Credits
Foto di Renata Testa, , CC BY-SA 4.0, via Flickr