La Riserva Naturale del Bosco del Vaj è un'area che si estende interamente nel comune di Castagneto Po per circa settantadue ettari. La vetta collinare più alta è il Bric del Vaj, alto 583 metri. Si decise di tutelare questa zona boschiva nel 1978, con l'intento di proteggere principalmente le specie vegetali dell'area, in particolare il faggio. La proposta fu avanzata da due illustri professori dell'Istituto di Botanica dell'Università di Torino, Bruno Peyronel e Giovanna del Vesco, che in una rivista specializzata illustrarono l'eccezionalità della sua flora.
Il Bosco del Vaj costituisce una piccola parte di un territorio boschivo più ampio, denominato Bosc Grand, ed entrambi fanno parte delle aree ricadenti in Rete Natura 2000. L'intera riserva naturale è gestita attualmente dall'Ente di gestione Aree Protette del Po piemontese.
Il Comune di Castagneto Po si estende su una superficie di circa 12 chilometri quadrati nel settore nord-orientale del sistema collinare solitamente denominato Collina Torinese. È facilmente raggiungibile da Chivasso, centro più importante della zona, situato sulla sponda sinistra del Po. All'interno dei suoi confini amministrativi ricade la Riserva Naturale del Bosco del Vaj, che si estende sul crinale delimitato a nord e a est dall'incisione del Rio del Vaj e a sud da quella del Rio dei Soliti. Per accedere alla Riserva si può percorrere la strada che scende dietro la chiesa parrocchiale di Castagneto, in Piazza Rovere, oppure proseguire sulla provinciale per San Raffaele per poco più di un chilometro dalla piazza ed entrare nel bosco attraverso una strada secondaria che si snoda sulla sinistra(vai alla pagina dei percorsi).
Nella Riserva del Bosco del Vaj affiorano i terreni miocenici della "Formazione di Baldissero", un insieme estremamente eterogeneo di rocce sedimentarie detritiche, costituito da terreni argillosi, sabbie fini e conglomerati localmente grossolani. Questi, alternati a sabbie giallastre, affiorano alla base del versante nord del Bric del Vaj, nell'incisione del Rio omonimo, mentre sabbie e conglomerati caratterizzano rispettivamente la parte mediana dello stesso versante e la zona del crinale.
La particolare disposizione degli strati di queste rocce, inclinati sul versante nord verso l'interno della collina, permette l'esposizione della serie per alcune centinaia di metri e consente di incontrare, scendendo dalla cima del Bric del Vaj al Rio, sedimenti via via più antichi.
Un particolare che non sarà sfuggito neanche al visitatore più distratto è la diffusa presenza di ciottoli e blocchi, talvolta di grosse dimensioni, sparsi su entrambi i versanti della collina e sul crinale, ma in particolar modo concentrati lungo le incisioni e nell'alveo del Rio del Vaj. Si tratta di frammenti di rocce di provenienza alpina, sia magmatiche (come i graniti) sia metamorfiche (come gli scisti cristallini). Ciò che colpisce di queste rocce è l'estrema variabilità litologica delle Alpi occidentali, unita alle dimensioni, talvolta sorprendenti, dei blocchi; a fronte delle dimensioni medie, che variano da pochi decimetri al metro di diametro, si rinvengono dei massi di 15-20 metri cubi di volume.
L'Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese è un ente della Regione Piemonte che si occupa della tutela e valorizzazione di numerose aree naturali lungo il fiume Po ed è responsabile della gestione di diverse aree naturali protette, tra cui la Riserva Naturale del Bosco del Vaj. Tra i suoi compiti ci sono la conservazione della biodiversità, la gestione sostenibile del territorio e la promozione di attività educative e turistiche. L’ente, oltre a proteggere e valorizzare le risorse naturali, promuove iniziative ed eventi in collaborazione con diverse associazioni per far conoscere le bellezze culturali e ambientali del territorio.