La Riserva naturale del Bosco del Vaj ospita numerose specie animali, tra cui mammiferi come la volpe, il tasso e il pipistrello, oltre a piccoli roditori e mustelidi come la faina e la donnola. Tra gli uccelli, spiccano il picchio verde e rapaci diurni come la poiana e notturni come l'allocco, che cacciano nelle radure e nei tratti di foresta più fitta. Il sottobosco e le zone umide offrono rifugio anche ad anfibi come la salamandra pezzata e il rospo comune, indicatori della buona qualità ambientale del territorio. Grazie alla sua biodiversità, quest’area rappresenta un importante habitat per molte specie selvatiche, svolgendo un ruolo chiave nella conservazione della fauna locale.
Volpe | Tasso |
Faina | Donnola |
Riccio | Scoiattolo |
Pipistrello |
VOLPE: la Volpe Rossa (Vulpes vulpes) è un mammifero la cui caratteristica più distintiva è la coda lunga e folta, utilizzata non solo per favorire l'equilibrio, ma anche per comunicare; inoltre è un’arma contro il freddo poiché le volpi la avvolgono attorno al corpo per mantenere il calore. Le volpi sono principalmente animali notturni e di solito cacciano e vivono da sole; sono onnivore e mangiano piccoli mammiferi come topi, conigli e insetti, ma anche frutta e bacche. Una femmina può avere da 4 a 6 cuccioli per volta, che restano con la madre per circa 6 mesi.
Curiosità:
una delle leggende più note della mitologia
greca e romana è quella della volpe di Teumesso, una volpe leggendaria che si
diceva avesse terrorizzato l’antica città di Teumesso. Il mito racconta che la
volpe fosse talmente astuta da eludere le trappole degli uomini, rivelandosi
quasi invincibile.
TASSO: il tasso (Meles meles) appartiene alla famiglia dei mammiferi carnivori caniformi, misura in genere circa un metro e può raggiungere anche i diciassette chilogrammi di peso. La vita di questo animale è molto monotona, poiché il tasso passa la maggior parte del suo tempo dormendo nella sua tana. È un animale onnivoro, infatti si nutre di invertebrati (lombrichi, insetti e lumache), piccoli mammiferi (conigli e topi), frutta e carcasse. Le cucciolate possono variare da 1 a 5 cuccioli e i piccoli restano con la madre per diversi mesi, prima di diventare indipendenti.
Curiosità:
durante il Medioevo il tasso era associato alla magia nera e alla stregoneria anche a
causa della sua vita notturna.
FAINA: la faina (Martes foina) appartiene alla stessa famiglia del tasso, ma le sue dimensioni e il suo aspetto sono decisamente più graziosi. Si muove quasi unicamente di notte, il che rende difficile incontrarla, e si nutre principalmente di miele: la faina, infatti, è totalmente immune alle punture di api e vespe. La femmina dà alla luce dai 3 ai 5 cuccioli, indifesi e ciechi alla nascita, ma che già dopo poche settimane si sviluppano e iniziano ad esplorare l’ambiente.
DONNOLA: la donnola (Mustela nivalis) è un mammifero dalla corporatura molto snella dai colori rosso (sul dorso) e bianco (sul ventre). Si stanzia in particolare in zone con vegetazione bassa e buona presenza di roditori e altri piccoli animali, che costituiscono la sua principale fonte di nutrimento. La femmina partorisce in estate da 4 a 7 cuccioli, i quali rimangono con la madre per circa 2 mesi.
Curiosità:
il suo nome ha un’etimologia particolare: deriva
dal latino dominula, “signorina” e veniva chiamata in questo modo nel
tentativo di ingraziarsi questo animaletto, considerato pericoloso perché si pensava portasse sfortuna.
RICCIO: il riccio comune (Erinaceus europaeus) è un animale insettivoro apparso sulla terra in ere antichissime e che non ha cambiato quasi per nulla la sua morfologia: nel corso di milioni di anni di evoluzione, infatti, il riccio ha solamente sviluppato lentamente il proprio e caratteristico rivestimento di aculei. Non bisogna però confonderlo con l’istrice o porcospino, che hanno dimensioni decisamente maggiori e sono roditori (fino a 80 cm contro i 20-30 del riccio). Predilige aree con vegetazione densa che offre rifugi sicuri, che il usa per nascondersi durante il giorno. Poiché mangia insetti e lumache che rovinano le colture, può essere considerato un "pesticida naturale", di grande aiuto per gli agricoltori. La femmina dà alla luce da 4 a 7 piccoli, che nascono senza aculei.
SCOIATTOLO: lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) è l’animale simbolo della riserva naturale del Bosco del Vaj. Il mantello di questo roditore può avere diversi colori: rosso, bruno rossastro, marrone scuro e nero. Presenta una coda lunga fino a 20 centimetri, che ha svariate funzioni: permette innanzitutto di saltare da un albero all’altro, ma ha anche il compito di mantenere stabile la temperatura corporea, ed è anche usata come segnale visivo durante il corteggiamento. La sua dieta è costituita da frutta secca e semi, corteccia, funghi e anche insetti. È noto per la sua abitudine di fare scorte di cibo, chiamata “caching”, nascondendo noci e semi vari in posti del suo territorio, in modo da averne a disposizione durante i mesi invernali. La femmina partorisce da 2 a 5 cuccioli, privi di peli che trascorrono circa 8/10 settimane con la madre.
PIPISTRELLO:
il pipistrello, appartenente all'ordine dei chirotteri, è un mammifero volante presente in diverse regioni d’Italia, inclusa l’area di Castagneto Po in Piemonte.
I pistrelli svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi locali, contribuendo al controllo delle popolazioni di insetti e alla diffusione di semi e pollini.
L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese ha dimostrato un forte impegno nella sensibilizzazione e nella divulgazione riguardo ai pipistrelli. Tra il 3 marzo e il 2 maggio 2023, presso la sede legale dell’Ente in Via Alessandria 2 a Castagneto Po, è stata allestita la mostra “Pipistrelli: folletti del crepuscolo”. Questa esposizione ha offerto ai visitatori l’opportunità di approfondire la biologia, il comportamento e le curiosità legate a questi affascinanti animali, sottolineando la loro importanza per la biodiversità, anche in contesti urbani.
Tali iniziative riflettono l’attenzione della comunità di Castagneto Po verso la conservazione dei pipistrelli e la promozione della consapevolezza pubblica sul loro ruolo ecologico. Attraverso mostre, attività didattiche e collaborazioni con le scuole, si mira a diffondere una cultura di rispetto e protezione verso questi importanti mammiferi notturni.
Sparviere | Allocco |
Civetta | Picchio Verde |
Zigolo Nero | Upupa |
SPARVIERE: lo sparviere (Accipiter nisus) è un rapace caratterizzato da corpo snello, testa piccola, becco ad uncino e ali che gli consentono un volo molto agile in mezzo ai boschi. Supera i 30 centimetri in lunghezza, oltre 10 dei quali fanno parte della coda. Il suo verso è caratterizzato da grida acute emesse in rapida successione soprattutto nel periodo di nidificazione. Da secoli viene utilizzato in falconeria, grazie alle sue doti da cacciatore, grazie alle quali cattura le prede, in particolare uccelli e piccoli mammiferi.
ALLOCCO:
l’allocco (Strix Aluco) è un uccello
rapace, che presenta occhi neri, piumaggio di diverse colorazioni tra il grigio
e il rosso, grazie al quale si mimetizza nel bosco. Si ciba principalmente di
piccoli mammiferi, come i topi, di piccoli uccelli, come civette e assioli, ma
anche anfibi, rettili ed insetti. Nidifica tra febbraio e maggio e depone in
media dalle 2 alle 4 uova.
Curiosità:
in alcune tradizioni si credeva che l’allocco fosse un’anima errante, uno spirito di qualcuno che non ha trovato pace. Era spesso associato all’anima dei defunti o a esseri misteriosi legati alla morte.
Il suo ululato notturno veniva interpretato come una comunicazione tra il mondo
dei vivi e quello dei morti.
CIVETTA: la civetta (Athene Noctua) è un uccello rapace notturno che raggiunge la lunghezza di circa 20 cm, presenta forme tozze, capo largo e appiattito, occhi gialli e zampe lunghe. Di solito le civette si rifugiano su un albero o in una cavità nel terreno, dove possono dormire senza essere disturbate. Nonostante queste "cautele", durante il sonno chiudono solo un occhio alla volta in modo da rimanere vigili e monitorare l’ambiente circostante. La civetta è carnivora, prettamente insettivora.
Curiosità:
nell’Antico Egitto si credeva che il suo verso fosse presagio di morte, nell’Antica Grecia era
considerata sacra alla dea Atena (per questo era l'animale simbolo della città Atene, che la rappresentava nelle sue monete) e ancora oggi è raffigurata in molti portafortuna, mentre nel medioevo veniva associata alla stregoneria.
PICCHIO VERDE: il picchio verde (Picus viridis) è un uccello che a differenza di altri picchi, si riconosce più per il canto che per il tipico tambureggiare; si nutre principalmente di formiche o altri tipi di insetti, di piccoli rettili e di larve. Nidifica da marzo ad inizio estate e depone da 5 a 7 uova.
Curiosità:
stando alla mitologia classica, il picchio era in origine un bellissimo re del Lazio, Picus, che fu trasformato dalla maga Circe nel volatile che da lui prende il nome perché osò respingerla, volendo restare fedele alla nifa di cui era innamorato.
ZIGOLO NERO: lo zigolo nero (Emberiza Melanocephala) è un uccello di dimensioni medie che presenta un caratteristico cappuccio nero che copre la testa, mentre il corpo è di colore marrone-grigio. Predilige habitat aperti, come campagne e praterie. Si nutre principalmente di semi di erbe e piante e talvolta di insetti. Costruisce un nido a terra e depone dalle 3 alle 5 uova.
Curiosità:
il termine zigolo deriva dal latino zizania che
significa “erba infestante”, quindi il nome potrebbe far riferimento al fatto
che lo zigolo nero è spesso associato a zone agricole e campestri dove crescono
piante infestanti.
UPUPA: l’upupa (Upupa epops) è uno degli uccelli più facilmente riconoscibili grazie alla sua cresta e al piumaggio dai colori caldi. Si trova in aree aperte e semiaperte, soprattutto in ambienti che offrono una vegetazione bassa e cespugliosa. È un uccello insettivoro; costruisce il nido in cavità di alberi e depone dalle 5 alle 7 uova.